Quarantatre anni fa moriva Il Gen.le Umberto Nobile che ho avuto l’onore e il piacere di conoscere e parlargli.
A lui dedico questo mio articolo di alcuni anni fa.
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IL GENERALE UMBERTO NOBILE (1885 -1978) A FORMIA
Generale, esploratore e ingegnere aeronautico , pioniere del volo in dirigibile.
Ho avuto modo di incontrarlo e parlargli in tre giorni diversi, come appresso vado a narrare.
Appena diplomato nel 1965 all’Istituto Filangieri di Formia, fui assunto come personale amministrativo/contabile nella” Alessandro De Meo Spa ” di Formia , industria e commercio di legnami nostrani ed esotici.
Vi lavorai per quasi due anni , poi mi dimisi per poter completare i miei studi universitari di Economia alla Sapienza di Roma.
Questa azienda formiana importava tavolame dall’Austria e dalla Jugoslavia, mentre da paesi africani faceva arrivare a Formia tronchi di alberi esotici che venivano lavorati e trasformati in tavole in uno stabilimento in Formia con l’uso di una sega orizzontale automatizzata.
Un giorno del 1966, negli uffici della società, situati a fianco del Dono Svizzero lato Napoli, vidi entrare un signore di un’ottantina d’anni sceso da una bellissima Fiat Balilla come in foto.
Adolfo De Meo , persona adorabile e padre del titolare unico azionista Alessandro, mi disse velocemente e a bassa voce , il nome di questo personaggio che stava entrando raccomandandomi di non fargli domande sulle sue imprese aeronautiche.
Mi limitai solo ad ascoltarlo e capii che aveva bisogno di una fornitura di legnami per costruire un gazebo per la sua villa di Scauri.
Fu un colloquio di una decina di minuti a seguito del quale compresi che, anche se ottantenne, era una persona di estremo senso pratico. Prese appunti su un suo taccuino e lo vidi ripartire con la sua magnifica Fiat Balilla, con l’impegno che sarebbe presto tornato con una precisa richiesta.
Quella notte ricordo di aver dormito pochissimo, impegnato a trovare tra i miei libri e le mie carte , tutto ciò che era riferibile a questo grande personaggio, ingegnere aeronautico e generale dell’Esercito Regio, che fu protagonista nel 1926, assieme ad Amundsen, nel sorvolare per primi il Polo Nord ,con il dirigibile Norge di sua progettazione e costruito in uno stabilimento di cui era direttore.
Dopo una quindicina di giorni lo rividi arrivare non più con la sua Balilla, ma con una modesta Fiat 600 di colore celestino pressapoco come in foto.
Si rivolse a me e poi agli operai ai quali consegnò un preciso elenco per tavole da tagliare rispettando le misure da lui indicate ed espresse addirittura in millimetri , creando non poche difficoltà al capo operaio Tommaso Rosato di Castellonorato di Formia.
Incontrai il Generale Nobile una terza volta, quando venne con un furgonista per caricarsi la merce, poi non lo rividi più e non seppi di lui più nulla fino al suo decesso, notizia appresa dai giornali e avvenuta a Roma nel 1978.
Verso la fine degli anni settanta mi capitò di raccontare questo episodio a mio suocero Ferdinando Barretta , vivaista molto noto a Formia e dintorni.
Venni a conoscenza che il Generale Nobile era stato un suo cliente per lavori di giardinaggio fatti alla sua villa di Scauri, e che nel 1966 fu addirittura lui ad avere acquistato dal Generale la Fiat Balilla che tenne per circa tre anni per poi cederla ad un ex imprenditore edile di Scauri.
Quest’ultimo, collezionista di auto storiche, ne è tuttora proprietario e la utilizza per manifestazioni e per matrimoni.
Dall’espressione che apparve sul mio volto mio suocero intuì , dispiaciuto, che quella vendita sarebbe stata meglio se non fosse mai avvenuta.
Nel leggere la biografia di questo personaggio , appresi da un suo racconto che ottenne di essere ricevuto da Benito Mussolini a Palazzo Venezia a Roma, per spiegare la sua estraneita’ agli incidenti del dirigibile Italia nel 1928, che procurarono la morte di otto dei suoi compagni e dello stesso Amundsen che prese parte alle ricerche dei dispersi, così come narrato nel film “La Tenda Rossa”.
Fatti che gli avevano procurato accuse dai mezzi d’informazione di allora ed anche una condanna in primo grado, cancellata da una piena riabilitazione avvenuta solo nel dopoguerra.
In quell’incontro con Benito Mussolini , il Generale Nobile si accaloro’ tanto nel difendere il suo operato , che alzò di molto il suo tono di voce , cosa che contrario’ il Duce che , senza più parlargli , chiamò un commesso per dirgli ” Accompagni il Generale all’uscita ” .
Da quel giorno cessarono i rapporti tra il Duce e il Generale Umberto Nobile che continuò la sua vita come un normale cittadino e come tale io l’ho conosciuto.
Questi sono i ricordi dei miei incontri a Formia con questo straordinario personaggio nato a Lauro di Avellino , un piccolo paese di appena 3.500 abitanti.
Raffaele Capolino