SONO I PRIMI RILIEVI DI “PISCINE” ROMANE A FORMIA ESEGUITI AGLI INIZI DEGLI ANNI ’20.
Con la costruzione del tronco superiore di Via Vitruvio, all’inizio degli anni venti vennero alla luce numerose statue e reperti del periodo romano per cui ci fu un fitto scambio di corrispondenza tra il Comune di Formia e i Funzionari del Museo Archeologico di Napoli che svolgeva un ruolo di Soprintendenza mirante al recupero del patrimonio artistico e storico della regione Campania.
Gli amministratori locali, non potendo disporre di un adeguato Museo locale, furono costretti a subire la decisione del trasporto a Napoli dei reperti di maggior valore, ricevendo solo assicurazioni scritte di un ritorno delle opere dopo il loro restauro e , ovviamente, dopo che la Citta’ di Formia si fosse dotata di un adeguato Museo per la loro accoglienza e custodia.
Le iniziali opposizioni dei Formiani , sostenuti anche da interventi del Ministro per l’istruzione Pietro Fedele , originario di Minturno, ritardarono la partenza ma non riuscirono ad impedirne il trasferimento.
Fu in questa ottica d’informazione e di collaborazione che il Comune di Formia avvisò i Dirigenti del Museo di Napoli della presenza a Formia anche di queste due grandi ” piscinae ” romane per allevamento pesci , che furono rilevate nei particolari grazie ad un eccezionale periodo di bassa marea di quei tempi, come si evince dal contenuto della intercorsa e copiosa corrispondenza conservata nell’archivio Storico del Comune di Formia “Franco Miele” situato nei locali della Torre di Mola .
Successivamente furono rilevati altri siti simili lungo la costa, ma questi due sono i più grandi per estensione e i più perfetti per tecnica di costruzione.
Il primo rilievo si riferisce all’impianto di piscicoltura forse appartenuto ad Apollinare e descritto da Marziale.
Il secondo , ancora più esteso, era collegato alla Villa di Nerva .
Il ritorno a Formia di una buona parte dei reperti rimasti a Napoli per più di settanta anni , avvenne solo nel 1997 quando fu realizzato il Museo Archeologico di Formia.
Al Museo Archeologico di Napoli sono, comunque , conservati ancora reperti Formiani come il Vaso di Salpione, le Nereidi , un Apollo e la Piscina monumentale natatoria, detta di Nerva, che è “custodita” smontata in un cortile del Museo dove mi fu permesso di vederla una cinquantina di anni fa.
Raffaele Capolino