LA TOMBA DI CICERONE – FORMIA
(Parte seconda )
Ciò che determinò una svolta importante e decisiva alle azioni di esproprio dei terreni interessati dalla Tomba di Cicerone, fu un articolo sul Giornale d’Italia del 30/8/1934 Anno XII.
In questo articolo ci fu la notizia clamorosa per tutto il mondo che laddove c’era il sepolcro di Cicerone , vi era di giorno abitualmente ……un asino !!!!
Il giorno dopo , il 31/8/1934 , Amedeo Maiuri comunicò all’amico Tonetti che sarebbe immediatamente partita l’azione di esproprio di tutti i terreni interessati e concluse scherzosamente riferendosi a Felice Tonetti , Podestà di Formia :
” Tu nel frattempo preoccupati …………del raglio dell’asino”
Ho pubblicato , nei due articoli , ben ventisei documenti su questa operazione di esproprio . Vi invito a leggerli tutti . Si percepisce una euforia straordinaria per questa opera di esproprio , necessaria per dimostrare a tutto il mondo che, con uomini come Amedeo Maiuri – Felice Tonetti – Mario Di Fava – Pietro Fedele , tutto sarebbe andato velocemente a buon fine e il Sepolcro di Cicerone sarebbe stato consegnato alla visione del mondo intero.
L’ intera procedura di esproprio, con i numerosi ricorsi presentati dalle parti interessate, si esaurì in circa tre anni e si concluse il 30/8/1938 con la nota del Comune di Formia a firma del Podestà Tito Rubino ( foto 3 ) che pochi mesi prima aveva sostituito Felice Tonetti.
Quest’ultimo, convinto dal suo amore per Formia e dal fatto che La Tomba di Cicerone fosse davvero la Tomba del più grande Oratore di tutti i tempi, fu il vero artefice di questo risultato .
Al Ministro Pietro Fedele che scrisse “…………. la Tomba di Cicerone , che certamente non è di Cicerone , dobbiamo parlarne …… ” , così rispose per iscritto :
” ….. e quanto a non essere la mia, la Tomba di Cicerone , ne riparleremo ; …… mi dirà quanti argomenti di più militino a dimostrare che la così detta Tomba di Vergilio è proprio la Tomba di Vergilio .
Badi che per me la Tomba di Vergilio è proprio la sua, purché Ella sia cortese con noi per quanto riguarda quella di Cicerone, Va bene ? Ad ogni modo tanti affettuosi saluti e ne riparleremo. Tuo Felice Tonetti ”
In un altro documento anche Mario Di Fava scrisse:
” Per la Tomba di Cicerone a Formia, come per la Tomba di Virgilio a Napoli, molti archeologi avanzano i loro dubbi ortodossi….
Manca il titolo epigrafico – dicono – e bisogna diffidare dalle leggende …….
Si potrebbe obiettare che se dovessimo tenere in quarantena tutte le tombe anepigrafi dell’antichità, potremmo fare qualche riserva anche per per la Mole Adriana “.
La Mole Adriana di Roma è il Castel S. Angelo sulla sponda del Tevere.
Ritornando all’esproprio che ebbe un costo complessivo di lire 20.000, di cui 10.000 a carico del Comune di Formia, interesso’ i seguenti nominativi proprietari di singole particelle :
– Di Crasto Cosmo fu Salvatore
– Perrone Giuseppe fu Salvatore livellario a Di Crasto Cosmo
– D’Accone Antonio fu Luigi
– D’Accone Salvatore – Pasquale fu Erasmantonio
– Uttaro Antonio fu Salvatore
– Uttaro Antonio , Agostino, Francesco, e Filippo fratelli fu Salvatore
– Uttaro Agostino fu Salvatore
– Uttaro Francesco fu Salvatore
Di Perrone Giuseppe fu Salvatore , parlerò in un prossimo articolo perché un suo figlio scrisse direttamente al Duce Benito Mussolini , una lettera di tre pagine , per chiedere di diventare custode della Tomba di Cicerone di Formia che fu di proprietà del padre prima della vendita a Di Crasto Cosmo.
La relazione sull’esproprio redatta dall’ispettore Onorario di Formia , Mario Di Fava, così termina:
” …… un giornalista americano ……..pubblicò sul Chicago Tribune un articolo su cinque colonne da titolo : Un mulo abita la Tomba del famoso Oratore.
Il Regime ha posto subito termine allo sconcio. Il Monumento di cui è stato decretato l’esproprio, sarà visitato nel Bimillenario Augusteo dai pellegrini della romanità. Essi non vi troveranno ricostruzioni più o meno indovinate e sapienti, ma decoro , silenzio ed una austera cornice di verde” .
È doveroso un ringraziamento alla Dott.ssa Noemi Adipietro per il suo lavoro di sistemazione e di digitalizzazione di un numero incredibile di documenti riferiti solo a questo specifico argomento dell’esproprio .
Raffaele Capolino