FU , PER QUESTI DUE GIOVANOTTI, IL LORO PRIMO SERVIZIO FOTOGRAFICO

FU , PER QUESTI DUE GIOVANOTTI, IL LORO PRIMO SERVIZIO FOTOGRAFICO

Accadde nel secolo scorso , precisamente nel 1920 su ordine di Salvatore Aurigemma (Ispettore del Museo Archeologico di Napoli) e senza il loro consenso, pochi minuti dopo essere stati entrambi dissotterrati dal giardino Nardone-Sorreca presso l’odierna Piazza Mattej.

Non fu dato loro neppure il tempo per una preventiva e necessaria doccia !!!!!!

Possiamo ammirarli oggi , al Museo Archeologico Nazionale di Formia, in tutta la loro eleganza e bellezza , in dimensioni superiori al vero e in nudità eroica.

Il primo, in due foto, è stato individuato in Gaio Cesare, nipote ed erede designato da Augusto, ma prematuramente scomparso nel 4 d.C.

Il secondo, in tre foto, secondo alcuni avrebbe somiglianze che lo farebbero appartenere alla Gens Aelia Lamia, un’antica e nobile famiglia formiana che fu molto legata a Cicerone.
Un antenato di questo secondo personaggio, forse il padre, si preoccupò di dare degna sepoltura , a Formia, al corpo mutilato del grande Oratore.

Si ritiene che le due opere, in marmo bianco italico, siano ascrivibili alla tarda eta’ augustea per l’iconografia e le acconciature.

E’ anche molto probabile che questi due baldi giovani siano stati, per diversi anni , “ospiti silenziosi ” di più di un imperatore romano , in una delle imponenti e lussuose ville marittime del formiano.

Una bella storia che ci appartiene, raccontata con foto prese dall’Archivio Storico di Formia presso la Torre di Mola.

Raffaele Capolino

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